Famigliole rigorosamente bici-munite e musicisti di strada con bimbi biondo ikea al seguito invadono viali, canali e parchi della città. Siamo a Copenhagen, sembra tutto perfetto e forse lo è pure perché io un’aria di serenità urbana così a Milano non l’ho mai respirata.
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A Milano poco ci manca che fuori dai ristoranti mettano il divieto di entrare ai bambini, perché sono più rumorosi dei cani e sporcano peggio. Imbarazzano tutti se frignano, cantano, ridono, se semplicemente fanno i bambini. I clienti storcono il naso, i titolari si vergognano. Qui invece sono bene accetti e io mi stupisco pure. E non solo non imprecano se ti vedono con un nanetto per mano, ma al tuo nanetto offrono pure dei giochi e una casetta di legno dove nascondersi persino sul traghetto.
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Eppoi c’è la musica. Quella di strada. Quella che anima le vie e i palazzi della città e che mette allegria anche se il cielo è grigio e tira un vento freddo da nord. Qui la musica scalda i cuori e strappa un’emozione anche alle anime più chiuse. Poi certo, non sarà questo l’eldorado – che io il mio bimbo ikea e il mio musicista ce li ho già e me li tengo ben stretti – però che bello se anche a Milano, almeno ogni tanto, fosse così. Un po’ più di musica, biciclette e famigliole urbane.
